Il Jazz al tempo del COVID

Per tutti quelli  come noi che respirano di spettacolo, di rapporto col pubblico, di musica e nel nostro specifico di jazz, è una gran sofferenza non potersi ritrovare per suonare insieme, che sia per un concerto o anche per una più intima jam session. Così, quasi per gioco, ci si è provati a farlo in differita e a distanza, con molta passione, qualche attrezzatura, una manciata di cellulari/tablet e tanta, tanta pazienza in post-produzione per sincronizzare e riequilibrare le singole parti e ottenere un brano di senso compiuto. I risultati li abbiamo poi condivisi ad amici, appassionati, parenti e “semplici conoscenti” cercando di dare il nostro contributo per piccoli sprazzi di serenità in questo momento assolutamente folle in cui siamo tutti isolati agli “arresti domiciliari”. Ci siamo sorpresi per il riscontro positivo avuto, il timore è sempre quello di “disturbare” ingolfando ulteriormente quella marea di messaggi pre-confezionati e compulsivamente inoltrati a destra e a manca. .

Come diciamo nei sottotitoli ai brani… un po’ per celia e un po’ per non morir”.

fiorenzo gualandris